mercoledì 30 luglio 2014
On 06:51 by SA DEFENZA No comments
Vang Vieng e Nong Khiaw, riflessioni sul turismo in Laos
farfalleetrincee
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Il Laos si è aperto al mondo solo di recente, il che ne fa un luogo ancora poco contaminato dal turismo di massa. Tuttavia la poca dimestichezza nella gestione del settore turistico, unita al crescente interesse per questo paese, rischia di fare non pochi danni. Emblema dei problemi legati ad un cattivo turismo è la cittadina di Vang Vieng, salita agli oneri delle cronache per numerosi spiacevoli episodi. Nong Khiaw è invece un luogo (altrettanto) splendido sempre più apprezzato dai turisti, occidentali e non, il cui futuro mosterà se in Laos un turismo diverso è possibile.
Il grosso problema per il Laos, nel campo del turismo, è avere due vicini ingombranti come Vietnam e Thailandia. Ormai meta turistica senza particolari problemi logistici il primo e paese stracolmo di occidentali il secondo. I laotiani vedono i loro vicini fare soldi, molti soldi, con i turisti ma non riescono ancora a capire pienamente il funzionamento del comparto turistico nel suo complesso. In Laos, inoltre, si è da poco conclusa una strisciante guerra civile tra il governo e l’etnia hmong che ha paralizzato per decenni la parte nord del paese, quella oggi più frequentata dai turisti, con il blocco della strada n.13 che collega, tra le altre città, Luang Prabang e la capitale, Vientiane.
I laotiani sono noti in tutto il sud-est asiatico per la loro flemma, eppure per quanto riguarda gli introiti derivanti dal turismo sembrano avere assolutamente fretta, sostenendo che senza guadagno non possono migliorare i servizi e le infrastrutture. Il risultato è stato un triplicare dei prezzi, nel giro di pochi anni, in particolare nel settore ricettivo ma senza tuttavia un deciso miglioramento della qualità della ricezione. Anzi, a fronte di un ammassamento dei turisti nelle città principali, essenzialmente Luang Prabang e Vientiane, si registra in alcuni luoghi un peggioramento del settore, come nella regione di Sam Neua.
Il Laos sembra quindi volere turisti alto spendenti dalle poche pretese, ossia coloro che hanno distrutto Vang Vieng. Questa piccola città, sita tra Luang Prabang e Vientiane, è stata per anni meta di un turismo giovane e chiassoso, che vedeva il Laos come un luogo, raggiungibile dalla vicina Thailandia, dove dedicarsi adroghe, alcool e sport come il tubing, grande attrazione della cittadina. I comportamenti di questi pseudo-turisti hanno provocato l’intervento dello stesso governo, dopo che una serie di decessi hanno rischiato di far scappare la situazione di mano. Oggi Vang Vieng sta tornando con difficoltà ad essere un luogo tranquillo ed in un contesto ambientale splendido, ma i cattivi turistisono ancora molti.
Nong Khiaw si trova invece più a nord, vicino al confine con il Vietnam, raggiungibile via fiume da Muang Khua oppure via bus da Luang prabang. Questa cittadina sembra essere l’ultima scoperta del turismo internazionale, non ancora di massa. Inoltre una parte dei turisti si dirige nella vicina Muang Ngoi, un villaggio dal fascino più esotico essendo raggiungibile solo con un’imbarcazione. Nong Khiaw regala panorami stupendi, ma anche un numero sempre crescente di strutture ricettive, senza che per ora si registrino gli eccessi di Vang Vieng. Non è inutile notare, ai fini del nostro discorso, come qui le agenzie di viaggio siano d’accordo con la locale stazione di minivan a discapito delservizio pubblico, al punto che trovare orari e fermata del bus diventa problematico.
Il Laos per ora sembra reggere l’urto dell’apertura delle sue frontiere, ma senza un cambio di mentalità sia dei laotiani che dei turisti, il rischio è quello che questo paesi diventi un altro paradiso perduto, che sul pianeta sono purtroppo già molti.
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