sabato 12 ottobre 2013
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FUKUSHIMA: MEDICI GIAPPONESI NASCONDONO GLI EFFETTI PRODOTTI DALLE RADIAZIONI SULLA POPOLAZIONE
naturalnews.com/
Un considerevole numero di giapponesi ha iniziato a soffrire improvvisamente di sanguinamento al naso. Un sintomo che, stando alcune notizie, sembra riconducibile ad un avvelenamento da radiazioni del vicino impianto nucleare di Fukushima.
Le notizie si basano su di una serie di tweet riportati su facebook di foto di garze e bende insanguinate. Se la cosa risultasse fondata, vorrebbe dire che l’impianto danneggiato di Fukushima continua a seminare distruzione.
Un sito sostiene che i medici giapponesi che si sono presi cura delle persone ferite l’11 marzo 2011 quando l’impianto è stato danneggiato dal forte terremoto sono ben al corrente che i pazienti manifestano sintomi da radiazioni ma che gli sia stato impedito di parlarne pubblicamente.
Sempre in base a questi post ed alle notizie online, emerge un secondo fenomeno: il sanguinamento si manifesta soprattutto sotto i 30 anni. Ma il sanguinamento non è l’unico sintomo preoccupante; si accusano nausea, anemia, vertigini, eruzioni cutanee ed "ottundimento".
Ecco i dati:
Nell’arco di 2 giorni – 22 e 23 settembre – sono stati rilevati a livello nazionale oltre 5.000 tweet relativi a "naso che sanguina". Nel periodo 20 settembre / 1° ottobre (e sempre a livello nazionale), altri 3.700 tweet relativi a "non riesco a far smettere il sanguinamento al naso". Ciò indica che i sintomi sono estesi e persistenti.
L’analisi rivela che i tweet provengono da soggetti in media sotto i 30 anni. La maggioranza da studenti (delle superiori ed universitari, forse qualche studente delle medie ed alcune segnalazioni di genitori), e da lavoratori, anche part-time, sempre sotto i 30 anni. Fare un quadro delle identità di chi ha inviato i tweet ha una complessità tale da non permettere statistiche più accurate. fukuleaks.org
Il sito prosegue nell’osservare che molti di quelli che hanno postato o tweetato non sembrano prendere la cosa troppo sul serio. Un post fa presente che: "siccome il sangue al naso è spesso associato in Giappone a pensieri e fantasie riprovevoli (spesso sessuali), c’è un’implicita barriera culturale che frena i Giapponesi dal comunicare apertamente il sintomo, ed ancor più della sua gravità".
Problemi cronici a Fukushima
Certo, è da verificare se queste patologie dipendano o meno da radiazioni provenienti dall’impianto di Fukushima – tutt’ora danneggiato di Fukushima. Ma numerose e qualificate agenzie di stampa riferiscono che nell’area che circonda l’impianto a 6 reattori continuano a manifestarsi problemi legati alle radiazioni:
-- la BBC riferisce un comunicato della Tokyo Electric Power Company TEPCO "dopo che un lavoratore ha rimosso un condotto connesso al sistema di trattamento dell’acqua dell’impianto di Fukushima una mezza dozzina di lavoratori sono rimasti infradiciati da acqua radioattiva".
Negli ultimi mesi, durante le operazioni di pulizia e di ripristino da parte della TEPCO, il sito è stato sede di numerose perdite di acqua radioattiva. Ma il vero problema è che, causa la rottura del sistema di raffreddamento dovuta allo tsunami, 3 dei reattori si sono fusi e da quel momento si sono avuti incidenti con fughe di acqua radioattiva.
-- Il 7 di ottobre la Reuters riferiva che l’impianto aveva subito un altro arresto quando per un problema elettrico alle pompe di raffreddamento che immettono acqua nei reattori danneggiati, queste ultime si erano spente. Anche se si era immediatamente attivato un sistema autonomo, l’incidente mostra chiaramente quanto sia delicata l’operatività dell’impianto.
-- Ad Agosto la TEPCO si è trovata ancora una volta pesantemente sotto accusa dopo che emerse come 300 tonnellate di acqua fortemente radioattiva erano fuoriuscite da una struttura di immagazzinamento costruita in fretta e furia subito dopo il disastro del marzo 2011.
In quel caso la Reuters riferiva: "la struttura fatica ad immagazzinare i grossi quantitativi di acqua contaminata, mentre le operazioni per la dismissione potrebbero richiedere decenni".
Fonti Reuters: www.facebook. com www.bbc.co.uk www.huffingtonpost.com
naturalnews.com/
Un considerevole numero di giapponesi ha iniziato a soffrire improvvisamente di sanguinamento al naso. Un sintomo che, stando alcune notizie, sembra riconducibile ad un avvelenamento da radiazioni del vicino impianto nucleare di Fukushima.
Le notizie si basano su di una serie di tweet riportati su facebook di foto di garze e bende insanguinate. Se la cosa risultasse fondata, vorrebbe dire che l’impianto danneggiato di Fukushima continua a seminare distruzione.
Un sito sostiene che i medici giapponesi che si sono presi cura delle persone ferite l’11 marzo 2011 quando l’impianto è stato danneggiato dal forte terremoto sono ben al corrente che i pazienti manifestano sintomi da radiazioni ma che gli sia stato impedito di parlarne pubblicamente.
Sempre in base a questi post ed alle notizie online, emerge un secondo fenomeno: il sanguinamento si manifesta soprattutto sotto i 30 anni. Ma il sanguinamento non è l’unico sintomo preoccupante; si accusano nausea, anemia, vertigini, eruzioni cutanee ed "ottundimento".
Ecco i dati:
Nell’arco di 2 giorni – 22 e 23 settembre – sono stati rilevati a livello nazionale oltre 5.000 tweet relativi a "naso che sanguina". Nel periodo 20 settembre / 1° ottobre (e sempre a livello nazionale), altri 3.700 tweet relativi a "non riesco a far smettere il sanguinamento al naso". Ciò indica che i sintomi sono estesi e persistenti.
L’analisi rivela che i tweet provengono da soggetti in media sotto i 30 anni. La maggioranza da studenti (delle superiori ed universitari, forse qualche studente delle medie ed alcune segnalazioni di genitori), e da lavoratori, anche part-time, sempre sotto i 30 anni. Fare un quadro delle identità di chi ha inviato i tweet ha una complessità tale da non permettere statistiche più accurate. fukuleaks.org
Il sito prosegue nell’osservare che molti di quelli che hanno postato o tweetato non sembrano prendere la cosa troppo sul serio. Un post fa presente che: "siccome il sangue al naso è spesso associato in Giappone a pensieri e fantasie riprovevoli (spesso sessuali), c’è un’implicita barriera culturale che frena i Giapponesi dal comunicare apertamente il sintomo, ed ancor più della sua gravità".
Problemi cronici a Fukushima
Certo, è da verificare se queste patologie dipendano o meno da radiazioni provenienti dall’impianto di Fukushima – tutt’ora danneggiato di Fukushima. Ma numerose e qualificate agenzie di stampa riferiscono che nell’area che circonda l’impianto a 6 reattori continuano a manifestarsi problemi legati alle radiazioni:
-- la BBC riferisce un comunicato della Tokyo Electric Power Company TEPCO "dopo che un lavoratore ha rimosso un condotto connesso al sistema di trattamento dell’acqua dell’impianto di Fukushima una mezza dozzina di lavoratori sono rimasti infradiciati da acqua radioattiva".
Negli ultimi mesi, durante le operazioni di pulizia e di ripristino da parte della TEPCO, il sito è stato sede di numerose perdite di acqua radioattiva. Ma il vero problema è che, causa la rottura del sistema di raffreddamento dovuta allo tsunami, 3 dei reattori si sono fusi e da quel momento si sono avuti incidenti con fughe di acqua radioattiva.
-- Il 7 di ottobre la Reuters riferiva che l’impianto aveva subito un altro arresto quando per un problema elettrico alle pompe di raffreddamento che immettono acqua nei reattori danneggiati, queste ultime si erano spente. Anche se si era immediatamente attivato un sistema autonomo, l’incidente mostra chiaramente quanto sia delicata l’operatività dell’impianto.
-- Ad Agosto la TEPCO si è trovata ancora una volta pesantemente sotto accusa dopo che emerse come 300 tonnellate di acqua fortemente radioattiva erano fuoriuscite da una struttura di immagazzinamento costruita in fretta e furia subito dopo il disastro del marzo 2011.
In quel caso la Reuters riferiva: "la struttura fatica ad immagazzinare i grossi quantitativi di acqua contaminata, mentre le operazioni per la dismissione potrebbero richiedere decenni".
Fonti Reuters: www.facebook. com www.bbc.co.uk www.huffingtonpost.com
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