domenica 5 gennaio 2014

On 13:00 by SA DEFENZA   No comments
L'IMPIANTO DI FUKUSHIMA STA PER SCOPPIARE ?
DI ANTONY GUCCIARDI


Dopo aver appreso che Il "Department of Health and Human Services" ha ordinato 14 milioni di dosi di ioduro di potassio da consegnare entro e non oltre il primo di febbraio, è facile prevedere che lo stesso governo federale si senta responsabile per aver permesso, senza commentare, che fossero superati i limiti radioattivi consentiti nei cibi e per aver disattivato i principali punti di controllo sulle radiazioni nucleari nella costa ovest. 

In questo modo, ora ci si può preparare, nel più assoluto riserbo, per una futura fissione nucleare degli impianti di Fukushima. 


Lo stesso tipo di fusione nucleare avvenuto a Fukushima  è stato immaginato da eminenti scienziati, come quelli che, pochi mesi fa, hanno parlato denunciando i potenziali pericoli di Fukushima, durante il simposio scientifico tenutosi presso l'Università di Alberta. Scienziati come David Suzuki sono entrati nel merito  ed hanno affermato che Fukushima è stata solo un terremoto devastante per il Giappone ma che con la eventuale ricaduta delle sue radioazioni potrà distruggere anche altre nazioni.


Durante la conferenza, Suzuki ha detto :
«Ho visto un articolo che dice che se il quarto impianto dovesse essere soggetto ad un terremoto, e quella zona è molto esposta, dovremmo non solo "dire bye bye al Giappone" ma "tutti gli abitanti della costa occidentale" del Nord America dovrebbero evacuare.»

E Suzuki non è l'unico che si preoccupa tanto, anche se Suzuki è forse uno dei pochi che ottiene l'attenzione dei media per il suo status  e per la sua notorietà dovuta ai suoi sedici importanti  riconoscimenti accademici e per essere il conduttore del popolare programma della CBC-TV, intitolato “The Nature of Things”. 

Il Professor Charles Perrow, della Yale University,  ha espresso preoccupazioni simili in un articolo intitolato  eloquentemente “Fukushima Forever”, che mette in evidenza la gravissima minaccia di una catastrofe nucleare a causa di un errore umano, quando si tratta di rimuovere dalla centrale barre di combustibile esausto.

Un pericolo che di certo il governo degli USA riconosce come legittimo sulla base dell'analisi dei massimi esperti e che, senza dubbio, sta silenziosamente preparandosi ad affrontare da dietro le quinte .


Perrow scrive:
E’ molto grave il pericolo che le barre di combustibile esausto che si trovano nella parte superiore della Centrale Nucleare Numero quattro, si spacchino sia per una tempesta o per un terremoto, ma anche  in un tentativo fallito di rimuovere con attenzione ciascuna delle 1.535 barre per metterle al sicuro immagazzinandole nella piscina a 50 metri di distanza. Le condizioni della piscina dell’impianto Nr. 4, che si trova a 100 metri da terra, sono pericolose e, se due qualsiasi delle barre dovessero toccarsi, potrebbero causare reazioni nucleari incontrollabili. La radiazione che possono emettere  tutte queste barre, se non mantenute  sempre fredde e separate, richiederebbero l'evacuazione delle zone circostanti, compresa Tokyo. Proprio per l’emanazione di queste radiazione  6.375 barre che sono conservate nella piscina non hanno potuto essere raffreddate  in continuazione,se per questo motivo si  realizzasse una  fissione nucleare, tutta l'umanità sarebbe minacciata per migliaia di anni.
E, in sordina, il "Department of Health and Human Services" USA sta stoccando enormi quantità di iodio, per prepararsi ad un evento di questo genere.  Proprio stamattina, una fonte governativa mi ha detto che questo acquisto è davvero curioso sia per la quantità (14 milioni di dosi ) che per i tempi di consegna (entro il 1° febbraio), e va da sé intendere, per le esperienze del passato, che quando ci si trova di fronte ad un mega-acquisto-pubblico, del quale non si vede nessuna vera urgenza e nessun pericolo, ci si sta preparado a qualcosa di eccezionale.

La verità è che anche farsi una piccola scorta di ioduro di potassio di bassa di qualità – ed io, personalmente, non assumerei mai una pillola di iodio puro, nemmeno di quello della miglior qualità - sta diventando difficile perché nella popolazione si sta diffondendo la voce sulla pericolosità dell’espansione dei danni di Fukushima anche ad altre zone del pianeta. Molti produttori già stanno accumulando iodio greggio e lo trattano come una forma di investimento, con la consapevolezza che il fenomeno di Fukushima può benissimo scoppiare nei prossimi mesi. Per questo motivo, è stato difficile riuscire a brevettare la nuova formula dello iodio, che ha permesso a molti nel settore della produzione di aver cominciato a riempire i propri magazzini già da un bel po’ di tempo.

Anthony Gucciardi è editor e fondatore del sito web di notizie alternative “www.Storyleak.com” , e ha fondato anche “www.NaturalSociety.com”, il terzo sito web nel suo campo del mondo. E’ anche una personalità dei media e analista apprezzato da emittenti radio e televisive , tra cui Drudge Report, Michael Savage’s Savage Nation, Coast to Coast AM, and RT. 
Fonte:  http://www.thetruthseeker.co.uk
Link: http://www.thetruthseeker.co.uk/?p=87698
1.01.2014

Traduzione per ComeDonChisciotte.org a cura di bosque.primario 

venerdì 22 novembre 2013

On 06:26 by SA DEFENZA   No comments
Fukushima: un ammonimento per il mondo



Il Segretario per l'Energia degli Stati Uniti Ernest Moniz e il Presidente Naomi Hirose della Tokyo Electric Power Co indossano tute protettive e ispezionano la centrale nucleare  Fukushima Daiichi di TEPCO.  Foto: REUTERS / Tokyo Electric Power Co

Naomi Hirose, presidente della società che gestisce Fukushima, ha dichiarato che l’industria nucleare britannica deve essere “pronta al peggio”

L’uomo responsabile del collassato impianto nucleare giapponese di Fukushima Daiichi ha messo in guardia che i fatti del 2011 devono rappresentare delle importanti lezioni per il governo britannico ed i suoi programmi per la costruzione di nuovi impianti nucleari

Naomi Hirose, presidente dell’azienda che gestisce Fukushima – la Tokyo Electric Power Company (Tepco) – ha dichiarato che la tripla fusione conseguente al terremoto ed allo tzunami in Giappone è stata un “ammonimento al mondo” ed all’industria nucleare britannica perché “siano pronti al peggio”.

Parlando col Guardian, Hirose ha detto che nonostante quello che il pubblico e l’industria nucleare vogliono credere e far credere, gli impianti nucleari non sono sicuri al 100%. “Dobbiamo spiegare che per quanto la probabilità possa essere piccola, cosa succede se la barriera di sicurezza cede?  Dobbiamo avere un piano per una tale evenienza… è facile dire che il nucleare sia quasi perfetto e perciò non dobbiamo preoccuparcene, ma noi dobbiamo chiederci: e se accadesse qualche catastrofe?”.

Soprattutto,  Hirose ha affermato che a Fukushima si sarebbero potute adottare alcune piccole misure che avrebbero impedito la fusione verificatasi nel marzo del 2011; e che la Tepco vuole condividere con i britannici quanto appreso dall’evento.

“Quanto successo a Fukushima è stato effettivamente un avviso al mondo. Cercate di esaminare tutte le possibilità, per quanto piccole, e di non pensare che possa essere inutile anche una sola contromisura. Pensate invece a tutte le possibili, piccole contromisure, piuttosto che non ad una singola grande soluzione. La singola risposta infatti non esiste. Trovammo un sacco di scuse per noi stessi... ma se guardiamo indietro, ci fossero stati dei sistemi che sigillavano le porte – un piccolo accorgimento – avremmo salvato tutto”.

E recentemente il governo britannico ha impedito la conclusione di un affare con la EDF Energy per la costruzione nel Somerset del primo di una nuova generazione di reattori nucleari
.

mercoledì 16 ottobre 2013

On 14:31 by SA DEFENZA   No comments
Gigantesche piramidi e sfingi trovate nel 

Triangolo delle Bermuda



Due scienziati, Paul Weinzweig e Pauline Zalitzki, lavorando al largo della costa di  Cuba  e l'utilizzo di un robot sommergibile, hanno confermato che una gigantesca  città  esiste al fondo dell'oceano. Il sito della città antica - che include diversi sfingi e almeno quattro piramidi gigantesche, più di altre strutture - si trova sorprendentemente entro i confini del leggendario triangolo delle Bermuda.

Secondo un rapporto da Arclein di Terra Forming Terra, cubana Subsea Piramide complesso, le prove alla città di essere allo stesso tempo sommersi da crescenti acque e la terra che affonda nel mare. Questo si correla esattamente con l'  Atlantis  leggenda. Il disastro si può essere verificato alla fine dell'ultima era glaciale. 

Come la calotta glaciale artica catastroficamente fuso ha causato il livello del mare a salire rapidamente in tutto il mondo, che colpisce soprattutto l'emisfero settentrionale. Linee di costa cambiati; terreno è stato perso; isole (addirittura continenti dell'isola) è scomparso. 

Arclein osserva: "Nel momento in porzioni alzate del Mid Atlantic Ridge placarono anche compresi lionesi e le isole di casa e di massa terra intorno alle Azzorre. Anche se non fosse successo, questo cedimento è stato ampiamente sufficiente Ciò avrebbe prodotto una pressione ortogonale costringendo subsidenza a est o ovest. 

Dal momento che il crinale tra Cuba e dello Yucatan è il naturale punto di debolezza tra il bacino di subsidenza del Golfo e il bacino di subsidenza dei Caraibi, è naturalmente placata profondamente. 

Il driver di tutto questo è stato i cambiamenti idrostatiche provocate sia dal passaggio originale crostale di 12.900 anni fa, che io ho chiamato la non conformità Pleistocene e il lento sollevamento della Baia di Hudson Bacino determinato dalla fine della glaciazione. 

Crisi dei missili di Cuba   si ferma la ricerca Secondo il giornalista Luis Mariano Fernandez, la città è stato scoperto decenni fa, ma tutti l'accesso ad essa è stato fermato durante e dopo la crisi missilistica cubana. 
Per visualizzare in altre lingue, utilizzare la barra degli strumenti Google Translate. 

Il governo americano ha scoperto il presunto luogo durante la crisi dei missili a Cuba negli anni Sessanta, sottomarini nucleari crociera nel Golfo (in alto mare) ha incontrato strutture piramidali. Hanno immediatamente chiudere il sito e hanno preso il controllo di lui e gli oggetti, in modo che esso non verrà a Russi mani. " 

Il team scientifico del profondo oceano esperti, archeologi e oceanografi trovato resti di antichi edifici a 600 metri sotto l'oceano. Si dice che la città è Atlantide.Guardate attentamente, in acqua Muky una piramide gigante è visibile (http://i1260.photobucket.com/albums/ii567/riseearth/Atlantis_02.jpg )
 piramidi e sfingi più grandi di dell'Egitto 

La prova che l'isola di Cuba è la traccia di una cultura volta potente è supportata dal ritrovamento di Zalitzki sull'isola di simboli molto antichi e pittogrammi identici a quelli visti sulle strutture sottomarine. Utilizzando sommergibili esplorazione, hanno scoperto incredibilmente enormi strutture piramidali simili a (ma più grandi) le piramidi di Giza, in Egitto. 

Essi stimano le piramidi Atlantis sono costruiti con pietre che pesano centinaia di tonnellate Parlando con uno scienziato circa la possibilità che le rovine sono davvero Atlantide, Fernandez riporta l'esperto risponde: "... nelle culture Yucatan è possibile oggi che ciò che ancora rimane del aborigeni di quei luoghi, forse gli Olmechi o qualche civiltà molto primitivo dello Yucatan, la parte settentrionale del Centro America, originati secondo loro su un'isola che è affondata da un cataclisma. 

Questa isola è chiamata Atlanticú. " Anche questo si adatta alle storie sulla improvvisa scomparsa di Atlantide meravigliosi. 

Atlanticú. Atlantide. 

I nativi aborigeni chiamano ancora che nella loro storia. Nel corso di un'intervista su l'esplorazione della mega-città, Fernandez ha chiesto di piombo scienziato Pauline Zalitzki sulla civilaztion che ha costruito. 

"Quando abbiamo pubblicato la prima notizia di questa scoperta", ha detto , "l'Università di Veracruz era interessato al nostro lavoro e ci aveva registrato le immagini di queste strutture sul fondo del mare. In particolare, l'Istituto di Antropologia dell'Università degli scavi mi ha invitato. Stavano facendo [studio] sulle parti e le rovine del  olmeca  civiltà. Gli Olmechi e gli altri popoli nativi hanno tutti morfologia primaria che segna l'arrivo di questo continente. 

Questo significa proveniente dalla direzione di Cuba, e ha dovuto verificarsi in un grande terremoto in cui la loro terra è affondata. Morfologie indicano che essi appartengono a tre famiglie che sono stati salvati. Una di queste famiglie è venuto a la costa di Veracruz, che sono presumibilmente gli Olmechi. 

Altri sono venuti in America Centrale e viaggiato per la costa del Pacifico, e queste famiglie hanno creato la civiltà delle Americhe come lo conosciamo oggi, perché hanno distribuito tutta la loro conoscenza. 

Quando questi antropologi vedevano immagini subacquee di questa città, e ho visto alcuni monoliti di pietra, qualche simbolo, e le iscrizioni, hanno identificato con motivi Olmechi. Erano molto sorpresi.

 " Gli Olmechi devolute dai superstiti di Atlantide, una gran cultura superiore distrutte a poppa la fine dell'era glaciale inondazioni. 

Il mondo è stato rimodellato e un super-civiltà distrutta, ricordato per millenni solo nella leggenda e un riferimento e passando per il filosofo Platone. però Atlantide era reale, è reale: gli scienziati Paul Weinzweig e Pauline Zalitzki hanno trovato. 

immagini Sonar di mega-strutture sul fondo del mare 

sabato 12 ottobre 2013

On 03:47 by SA DEFENZA   No comments
FUKUSHIMA: MEDICI GIAPPONESI NASCONDONO GLI EFFETTI PRODOTTI DALLE RADIAZIONI SULLA POPOLAZIONE
naturalnews.com/



Un considerevole numero di giapponesi ha iniziato a soffrire improvvisamente di sanguinamento al naso. Un sintomo che, stando alcune notizie, sembra riconducibile ad un avvelenamento da radiazioni del vicino impianto nucleare di Fukushima.


Le notizie si basano su di una serie di tweet riportati su facebook  di foto di garze e bende insanguinate. Se la cosa risultasse fondata, vorrebbe dire che l’impianto danneggiato di Fukushima continua a seminare distruzione.

Un sito sostiene che i medici giapponesi che si sono presi cura delle persone ferite l’11 marzo 2011 quando l’impianto è stato danneggiato dal forte terremoto sono ben al corrente che i pazienti manifestano sintomi da radiazioni ma che gli sia stato impedito di parlarne pubblicamente.


Sempre in base a questi post ed alle notizie online, emerge un secondo fenomeno: il sanguinamento si manifesta soprattutto sotto i 30 anni. Ma il sanguinamento non è l’unico sintomo preoccupante; si accusano nausea, anemia, vertigini, eruzioni cutanee ed "ottundimento".

Ecco i dati:

Nell’arco di 2 giorni – 22 e 23 settembre – sono stati rilevati a livello nazionale oltre 5.000 tweet relativi a "naso che sanguina". Nel periodo 20 settembre / 1° ottobre (e sempre a livello nazionale), altri 3.700 tweet relativi a "non riesco a far smettere il sanguinamento al naso". Ciò indica che i sintomi sono estesi e persistenti. 


L’analisi rivela che i tweet provengono da soggetti in media sotto i 30 anni. La maggioranza da studenti (delle superiori ed universitari, forse qualche studente delle medie ed alcune segnalazioni di genitori), e da lavoratori, anche part-time, sempre sotto i 30 anni.  Fare un quadro delle identità di chi ha inviato i tweet ha una complessità tale da non permettere statistiche più accurate.  fukuleaks.org

Il sito prosegue nell’osservare che molti di quelli che hanno postato o tweetato non sembrano prendere la cosa troppo sul serio. Un post fa presente che: "siccome il sangue al naso è spesso associato in Giappone a pensieri e fantasie riprovevoli (spesso sessuali), c’è un’implicita barriera culturale che frena i Giapponesi dal comunicare apertamente il sintomo, ed ancor più della sua gravità".

Problemi cronici a Fukushima

Certo, è da verificare se queste patologie dipendano o meno da radiazioni  provenienti dall’impianto di Fukushima – tutt’ora danneggiato di Fukushima. Ma numerose e qualificate agenzie di stampa riferiscono che nell’area che circonda l’impianto a 6 reattori continuano a manifestarsi problemi legati alle radiazioni:

-- la BBC riferisce un comunicato della Tokyo Electric Power Company TEPCO  "dopo che un lavoratore ha rimosso un condotto connesso al sistema di trattamento dell’acqua dell’impianto di Fukushima  una mezza dozzina di lavoratori sono rimasti infradiciati da acqua radioattiva".

Negli ultimi mesi, durante le operazioni di pulizia e di ripristino da parte della TEPCO, il sito è stato sede di numerose perdite di acqua radioattiva. Ma il vero problema è che, causa la rottura del sistema di raffreddamento dovuta allo tsunami, 3 dei reattori si sono fusi e da quel momento si sono avuti incidenti con fughe di acqua radioattiva.

-- Il 7 di ottobre la Reuters riferiva che l’impianto aveva subito un altro arresto quando per un problema elettrico alle pompe di raffreddamento che immettono acqua nei reattori danneggiati, queste ultime si erano spente. Anche se si era immediatamente attivato un sistema autonomo, l’incidente mostra chiaramente quanto sia delicata l’operatività dell’impianto. 

-- Ad Agosto la TEPCO si è trovata ancora una volta pesantemente sotto accusa dopo che emerse come 300 tonnellate di acqua fortemente radioattiva erano fuoriuscite da una struttura di immagazzinamento costruita in fretta e furia subito dopo il disastro del marzo 2011.

In quel caso la Reuters riferiva: "la struttura fatica ad immagazzinare i grossi quantitativi di acqua contaminata, mentre le operazioni per la dismissione potrebbero richiedere decenni".

Fonti Reuters: www.facebook. com www.bbc.co.uk www.huffingtonpost.com


domenica 8 settembre 2013

On 14:10 by SA DEFENZA   No comments

Energia oscura e gravità: Yin e Yang dell'universo 
Grafica e informazioni aggiuntive su Galex sono online su http://www.nasa.gov/galex/and 
   http://www.galex.caltech.edu/.




Gli astronomi pensano che l'espansione dell'universo è governata dalla forza di gravità, che agisce per fermarlo, e una misteriosa energia oscura, che spinge il materiale e lo spazio a parte. In effetti, l'energia oscura è pensato per essere spingendo l'universo a parte a velocità sempre più veloci, con la conseguente espansione del nostro universo ad accelerare.

Nella concezione di questo artista, l'energia oscura è rappresentato dal piano di rete blu e gravità verso il basso della rete verde. Gravity irradia da tutta la materia dell'universo, ma i suoi effetti sono localizzati e drop off rapidamente su lunghe distanze.

Nuovi risultati dal Galaxy Evolution Explorer della NASA e il telescopio anglo-australiano di Siding Spring picco in Australia confermano che l'energia oscura è una forza liscia, uniforme, che ora domina gli effetti della gravità. A seguito delle osservazioni delle misurazioni precise delle separazioni tra coppie di galassie (esempi di tali coppie sono mostrati qui). I risultati sono una delle migliori conferme di natura dell'energia oscura.

Il California Institute of Technology di Pasadena conduce la missione Explorer Galaxy Evolution ed è responsabile delle operazioni e analisi dei dati della scienza. Jet Propulsion Laboratory della NASA a Pasadena, gestisce la missione e costruito lo strumento della scienza. La missione è stata sviluppata come parte del programma di scouting gestito dalla NASA Goddard Space Flight Center, Greenbelt ricercatori, Md sponsorizzato da Yonsei University in Corea del Sud e il Centro Nazionale per gli Studi Spaziali (CNES) di Francia collaborato a questa missione.

venerdì 16 agosto 2013

On 14:56 by SA DEFENZA   No comments

La sonda Plank osserva universi paralleli
portalemisteri



La sonda Planck osserva altri universi oltre al nostro: la prima prova del “multiverso”?

Se la scoperta dovesse venire confermata, la parola ‘universo’ potrebbe diventare desueta ed essere sostituita da ‘multiverso’.

Gli astronomi, infatti, sono persuasi di aver trovato la prima prova dell’esistenza di altri universi oltre il nostro, partendo dall’analisi dalla ‘radiazione cosmica di fondo’ lasciata dal Big Bang.

I dati raccolti da Planck, la sonda dell’Agenzia Spaziale Europea, hanno permesso ai ricercatori di mappare la radiazione di fondo, una sorta di traccia di sottofondo predente da quando l’Universo ha cominciato ad esistere 13,8 miliardi anni fa.




La mappa mostra delle anomalie che secondo i cosmologi potrebbero essere causate dall’attrazione gravitazionale esercitata da altri universi al di fuori del nostro. I risultati implicano che il nostro universo potrebbe essere solo uno tra miliardi di altri universi, o anche, di infiniti universi.

Nel modello teorico elaborato dai cosmologi, dopo il Big Bang la materia risulta distribuita equamente in tutto lo spazio visibile, ma la mappa fornita da Planck mostra una concentrazione più forte nell’emisfero sud del cielo e un punto più ‘freddo’ che non è possibile spiegare con le attuali conoscenze della fisica.

“Queste anomali sono causate dall’attrazione gravitazionale esercitata sul nostro da altri universi”, ha detto Laura Mersini Houghton, fisico teorico presso l’Università della Carolina del Nord. “Ci troviamo di fronte alla prima prova concreta dell’esistenza di altri universi”.

La Mersini Houghton, assieme al suo collega Richard Holman, professore presso la Carnegie Mellon University, già nel 2005 aveva pubblicato una serie di articoli nei quali aveva previsto ciò che Planck sembra confermare.



“Le anomalie statistiche che abbiamo rilevato, potrebbero essere anche l’effetto di fenomeni fisici profondi che ancora non ci sono noti”, hanno scritto in un documento recente.

Anche se alcuni scienziati rimangono scettici sull’esistenza di altri universi, i risultati delle osservazioni potrebbero segnare un passo decisivo verso un nuovo modo di considerare l’astrofisica. Planck ha raccolto la radiazione dell’Universo primordiale quando aveva appena 370 mila anni di vita.



La precisione della mappa fornita dalla sonda è così alta da rivelare alcune caratteristiche inspiegabili che richiedono l’elaborazione di una nuova fisica per essere comprese.

I risultati, secondo molti scienziati, mostrano l’esistenza di altri universi oltre il nostro. “Questa idea ci sembra stramba in questo momento, proprio come quando fu formulata la teoria del Big Bang tre generazioni fa”, spiega al Sunday Times Geroge Efstathiou, professore di astrofisica presso l’Università di Cambridge. “Poi però abbiamo trovato la prova e tutto il modo di pensare l’universo è completamente cambiato”.

Se cosi’ fosse, dovremmo cominciare ad abituarci alla parola ‘multiverso’ e la domanda tradizionale della cosmologia ‘l’universo è finito o infinito?’, potrebbe essere sostituita da ‘il numero degli universi è finito o infinito?’, e se finito, cosa c’è oltre?


domenica 11 agosto 2013

On 03:26 by SA DEFENZA   No comments

Il nucleare lucano: Affari militari e affari di Stati (Uniti)

Francesco Giannatiempo 



La Lucania è una regione del Sud Italia. Si chiama Lucania, ma anche Basilicata, che è poi il nome “ammnistrativo”. È una regione, come tutta l’Italia del resto, ricca di paesaggi unici, di un patrimonio culturale invidiabile, di una varietà di risorse agro-alimentari, di una storia ricca e lontana nel tempo. Ma è anche ricca di altre risorse. Infatti, la Lucania è una regione confinata a ospitare: pozzi petroliferi in off-shore(aka Texas d’Italia), un mega inceneritore sotto inchiesta per sversamenti di reflui tossici e nocivi (Fenice della francese EDF), impianti chimici come la Liquichimica Lucana aperta e chiusa negli anni 60 e ora al centro di indagini per una discarica enorme quanto abusiva di fosfogessi (radio e polonio su tutti) altamente radioattivi (Sito di Interesse Nazionale a Tito Scalo, Pz), di lavorazione dell’amianto, di impianti siderurgici alle porte del capoluogo di regione con emissioni pericolose e fuori norma, centrali a carbone come quella dell’Enel nel Mercure…

cartina_trisaiaLa Lucania è anche terra di misteri o, più semplicemente, di segreti. Di quale Stato?
Nella notte tra il 28 e il 29 luglio scorsi – 3:00 am – un convoglio di mezzi e uomini delle forze dell’ordine, dei militari, di pronto intervento e soccorso ha scortato un veicolo speciale contenente uranio arricchito 235 dal deposito ITREC nella Trisaia di Rotondella (Matera, Sud Italia) all’aeroporto militare di Gioia del Colle (Bari, Sud Italia).

Due giornalisti freelance – Ivano Farina e Nicola Piccenna – hanno filmato l’evento. Erano a una carreggiata di distanza dall’ingresso del deposito nucleare lucano. La notizia è uscita il giorno successivo, squarciando ancora una volta il velo di silenzio che aleggia intorno ai depositi nucleari italiani. Rotondella ospita dalla fine degli anni sessanta-inizio settanta 64 barre di uranio trasportate da Elk River (USA). Ed è da allora che sono custodite. Intanto, il centro gestito dall’ENEA, ha svolto più di un’operazione di trattamento di materiale radioattivo. Scorie (rifiuti) e nucleare attivo. Come l’uranio arricchito che è uscito super-scortato circa due settimane fa.

Non essendoci comunicati ufficiali in proposito, si sono fatte diverse ipotesi. Una riguardava la tanto agognata restituzione delle 64 barre di Elk River agli USA. Forse in ossequio agli accordi stipulati nel 2012 al summit di Seoul a cui hanno partecipato diverse nazioni, tra cui – naturalmente – Italia e USA. Purtroppo non si trattava delle barre di Elk River. No, era uranio arricchito.
Le note del governo italiano sono state tardive e lasciate per lo più in mano all’agenzia governativa che si occupa del trattamento e del condizionamento e smaltimento di materiale nucleare – SOGIN. Questi, hanno emesso un comunicato stampa che parlava di generico materiale reso agli USA. Si è poi appurato trattarsi di uranio arricchito.

Intanto, né il Viminale né altri organi preposti alla salvaguardia/protezione e salute collettiva hanno fornito spiegazioni doverose. L’unica nota immediata è stata quella del Ministro dell’Ambiente – Orlando – che ha chiesto fosse fatto il controllo doveroso sull’itinerario oggetto del trasferimento del materiale radioattivo.

I sindaci delle città e dei paesi interessati non erano stati allertati dal Ministero dell’Interno, il cui viceministro è il sen. Filippo Bubbico, lucano ed ex presidente della Regione Basilicata.

Comprensibilmente, la preoccupazione è salita ai massimi livelli. Vieppiù in un periodo come quello estivo, in cui la costa jonica è meta di moltissimi turisti. Infatti, il tragitto del trasferimento dall’ITREC all’aeroporto militare è corso su una striscia d’asfalto, la numero 106, Strada Statale Jonica. Lì vicino sono i templi della Magna Grecia, tanto quanto altre testimonianze delle civiltà che in passato hanno trovato ospitalità nella piana metapontina e lì sono proliferate, arricchendo la storia locale e quella nazionale. Altresì, in quelle zone vi sono numerose lavorazioni agro-industriali che hanno fatto guadagnare all’area l’appellativo di California del Sud, fornendo non solo i mercati italiani, ma anche quelli esteri. Per esempio, basti pensare alle piantagioni di fragole molto apprezzate in Germania. Almeno fino ai tempi della crisi attuale, momento in cui anche le eccellenze alimentari fanno fatica a trovare mercati adeguati. Insomma zone ricche di cultura, economia agroalimentare e turismo. Ma anche “arricchite” dall’uranio!

Di conseguenza, il 2 agosto scorso è stato convocato il “tavolo della trasparenza”, un incontro con istituzioni, amministrazioni, comitati, associazioni e parti in causa voluto all’indomani della celebre rivolta di Scanzano Jonico (Matera) del 2003. In quell’anno, proprio quando era Presidente della Regione Filippo Bubbico, la Sogin – e quindi il governo italiano, visto che è una S.p.A. interamente posseduta dal Ministero delle Finanze – individuarono in alcune saliere il sito ideale per depositare e interrare fusti di scorie radioattive. Le popolazioni lucane insorsero, dando vita a una manifestazione di grandi proporzioni – più di 100.000 persone – se si considera che la Basilicata conta poco meno di 600.000 abitanti.

Il tavolo della trasparenza convocato, anche dopo anni di insistenze da parte delle associazioni – in particolare la OLA e No Scorie Trisaia, molto attive nel contrastare l’attività secretata del centro nucleare lucano – ha visto la partecipazione dell’uscente presidente della regione Basilicata Vito de Filippo, gli assessori regionali Martorano e Pittella (fratello del vicario alla vice-presidenza del parlamento europeo di Stasburgo), i rappresentanti di Sogin, dell’ISPRA, dell’ARPAB, i sindaci e comitati e associazioni. E uno dei giornalisti che hanno prodotto il filmato che riprende il trasferimento all’ingresso dell’ITREC: Ivano Farina. Costui, in quella sede, ha saputo che è stata aperta un’inchiesta che dovrà appurare da dove si è originata la fuga di notizie che ha dato loro la possibilità di fare le riprese.

Assenti: i dicasteri dell’Interno, dell’Ambiente, della Difesa – visto che c’è stato impiego di personale militare italiano – dello Sviluppo Economico, dell’Agricoltura; il Prefetto di Matera; l’Ambasciatore USA in Italia.
Le chiacchiere prodotte in quella sede non hanno aggiunto niente che non si sapesse già. Anzi, hanno deluso profondamente, perché sembrato il solito tavolo per “tranquillizzare” gli interessati. E forse anche una piccola passerella per l’uscente presidente della Regione Basilicata – papabile al Ministero del Turismo – e per chi è in procinto di ricandidarsi in vista delle prossime elezioni regionali del prossimo novembre, come Martorano e Pittella.

In buona sostanza, il tavolo della trasparenza non ha prodotto nulla. Né un documento. Né un protocollo di intesa per far luce sui “misteri” del nucleare lucano. Nessuna nota o comunicato ufficiale da parte del governo degli Usa. Nessun articolo da parte della stampa estera. Né una spiegazione chiara e precisa dei fatti che sono avvenuti nella notte tra il 28 e il 29 luglio scorsi.

Il comunicato della OLA che segue vuol essere un esempio dei moltissimi interrogativi che attanagliano la testa dei lucani, ma anche di tutti gli italiani che hanno a che fare con il nucleare.

Il centro della Trisaia è un sito di interesse militare?
La Ola, Organizzazione lucana ambientalista, in merito all incontro del Tavolo della Trasparenza del giorno 2 agosto scorso per fare luce sul recente trasferimento di materiale radioattivo dal deposito ITREC di Rotondella (MT) destinato al rimpatrio negli USA (proprietari di tale materiale) con sosta all’aeroporto militare di Gioia del Colle (BA), denuncia l’assenza al Tavolo della Trasparenza convocato dal presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, dei rappresentanti dei Ministeri dell’ Interno, dell’Ambiente, della Salute e dello Sviluppo Economico, nonchè dei responsabili della sicurezza pubblica coinvolti dell’operazione di trasferimento dei materiali radioattivi (prefettura, organi polizia, militari).

La Regione Basilicata – denuncia la Ola – non può rimanere passiva di fronte all’atteggiamento governativo che ha imposto ed intende continuare ad imporre il segreto di stato ed anche quello militare su questa e su altre possibili vicende che riguardano il centro della Trisaia di Rotondella di cui si ignora il futuro.
La Regione Basilicata deve pertanto esigere da Sogin SpA un cronoprogramma relativo alla messa in sicurezza del sito della Trisaia, con l’indicazione dettagliata dei materiali che a vario titolo si intendono movimentare da e per il centro della Trisaia con i lavori realizzati e ancora da realizzare presso il centro. Al tavolo della trasparenza non è infatti emerso con chiarezza quale debba essere il ruolo della Sogin SpA. Per statuto societario, Sogin SpA è interememte partecipata dallo Stato e più precisamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. La Sogin SpA detiene il 60% di Nucleo SpA ex Nucleco SpA (il 40% restante in mano a ENEA). Tutto questo, al di là di facili quanto intuitive ricadute di opportunità etiche quanto strategiche nell’avere una società di capitali quotata in borsa che deve condizionare, processare, contenere, de commissionare, stivare, trasferire – quindi: trattare – materiale nucleare, lascia aperto un grosso interrogativo: perché al tavolo della trasparenza Sogin – che è lo Stato, ma è anche una Spa?

Non è per la Ola accettabile quindi che la Sogin SpA si sia seduta al Tavolo della Trasparenza del giorno 2 Agosto scorso a Potenza, “scrollando le spalle” e parlando solo di mera esecuzione, quando essa ha invece dirette responsabilità sulle decisioni relative al decomissioning. Non è accettabile che il governo diserti gli incontri sulla trasparenza, ritenendo di dover affidare alla SpA il ruolo di “esecutore” pubblico su aspetti delicati che spettano alle istituzioni centrali e regionali.
La Ola ricorda che stiamo parlando di un operazione svolta sotto segreto di stato e forse anche sotto segreto militare. Infatti, il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 aprile 2008 (Governo Prodi) individuava i “criteri per l’individuazione delle notizie, delle informazioni, dei documenti, degli atti, delle attività, delle cose e dei luoghi suscettibili di essere segreto di Stato”. 

Un Decreto questo che sottrae competenze ordinariamente svolte dalle ASL e dai Vigili del Fuoco e le assegna ad “Uffici competenti” funzioni nei luoghi coperti da segreto di Stato.
La Trisaia – chiede la OLA – è diventato un sito di interesse militare?

Nel 2009 la Corte costituzionale con la pronuncia 106/2009 sancì che “l’individuazione degli atti, dei fatti, delle notizie che possono compromettere la sicurezza dello stato e che devono rimanere segreti” costituisce il risultato di una valutazione “ampiamente discrezionale”.L’esercizio del potere di secretazione sarebbe quindi assoggettato al solo Parlamento, “sede normale di controllo nel merito delle più alte e più gravi decisioni dell’esecutivo”, attraverso il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir, già Copaco). Ciò è stato fatto?

La Ola chiede se il Parlamento Italiano sia stato messo al corrente di questa operazione e nel caso lo fosse il Copasir, in cui vi sono anche rappresentanti del M5S oltre che il lucano Roberto Speranza (PD), sia a conoscenza della movimentazione e se la stessa sia coperta anche da segreto militare a conferma del grado di pericolosità dei materiali tenuti presso il centro di Rotondella senza che si siano effettuati controlli sui rischi per la salute dei residenti.

La Ola denuncia in proposito la mancanza di un verbale del Tavolo della Trasparenza del 2 agosto scorso che confermi tutto quanto dichiarato in sede di dibattito. L’assenza di questo verbale sottoscritto dalle parti, vanifica il ruolo stesso del Tavolo della Trasparenza, trasformandolo in una passerella tra esponenti politici regionali e Sogin SpA, con i sindaci, i comitati e le associazioni presenti costretti a stringere tra le mani un bel nulla.

La Ola chiede quindi con urgenza la riconvocazione del Tavolo della Trasparenza in uno dei comuni della costa jonica lucana così come già richiesto dal sindaco di Policoro. Tale incontro va preparato con l’obiettivo di fissare i punti del cronoprogramma da richiedere a Sogin SpA. Esso deve basarsi su documentazione concreta da richiedere a Sogin SpA, dalla quale si evincano tempi e le modalità per la restituzione delle barre di Elk River agli USA. Il documento redatto da Sogin SpA va inoltrato – secondo la Ola – prioritariamente, per competenza, alle stituzioni ed i dicasteri interessati, con una informativa trasparente sui quantitativi effettivamente presenti c/o depositi di stoccaggio/condizionamento/processa mento/decommissionamento degli stessi con lo stato dei lavori presso il centro della Trisaia.

La roadmap completa e dettagliata sul decommissioning del nucleare lucano deve individuare inoltre la perimetratura e protocolli di sicurezza adottati e da adottare, gli enti coinvolti (abbiamo appreso che l’Arpab Basilicata non sarebbe nemmeno stata informata della movimentazione del materiale radioattivo del 29 luglio scorso) con un piano di monitoraggio dello stato di sicurezza e di salute delle popolazioni interessate.

Rinunciare a ciò significa soccombere alle logiche impositive del Governo che non ha mai rinunciato a realizzare il deposito unico delle scorie radioattive italiane in Basilicata.

Bisogna ricordare che un Procuratore della Repubblica Italiana – Nicola Maria Pace, scomparso di recente – era impegnato in un’inchiesta coperta da segreto sullo stato dei materiali radioattivi e sui numerosi incidenti occorsi alle infrastrutture e agli impianti di custodia e condizionamento all’ITREC di Rotondella.

Il nucleare lucano è un affare di Stato. Dello Stato italiano e di quello statunitense in particolare. O è un affare militare? O è un affare e basta, visto che la Sogin è una società per azioni?
Destano non poche preoccupazioni la leggerezza con cui viene gestito il nucleare italiano – e quello lucano in particolare – in una nazione il cui il popolo nel 1987 (e in replica nel 2011) ha detto di No al Nucleare attraverso referendum.

Questa è una sintesi dei tanti, troppi eventi occorsi negli anni.
Riferimenti e approfondimenti:
L'uranio, il cinghiale e la zanzara
di Antonella Bruno e Maurizio Camerini
Cameraman: Paolo DErcole
Musiche: TerraGnora, Nafsi Afrika, Renè Aubry

Le vicende dellimpianto ITREC di ritrattamento di combustibile nucleare della Trisaia di Rotondella, Basilicata (dalla costruzione ai giorni nostri). Il racconto della vicenda del deposito unico di scorie radioattive a Scanzano Jonico. Basilicata.

Lintreccio tra lo sfruttamento del territorio in Basilicata, la vicenda dei rifiuti radioattivi in Somalia e le organizzazioni criminali.







Per concessione di Tlaxcala
Data dell'articolo originale: 10/08/2013
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