domenica 28 luglio 2013

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"L'Ignava Sardegna" e "L'Ugnone Sarda" due nemici mortali per la Sardigna


Bruno Sini
Una de sas primas pàzinas a efetu de "s'Ignava"
Una de sas primas pàzinas a efetu de "s'Ignava"


Venerdì scorso 27 luglio 2013 è iniziata la protesta dei giornalisti della "Ignava Sardegna" contro la "paventata" iniziativa del suo gruppo editoriale di trasferire la sede legale del giornale a Roma (http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2013/07/25/news/la-nuova-sardegna-in-sciopero-il-comunicato-del-cdr-1.7477949). 

Come ho avuto gia modo di dire altrove, fondamentalmente, per me questa spero non solo paventata notizia, rappresenta paradossalmente una buona novella:  
"Donzi tantu una bona nova, (mancu male!): Sa "Ignava Sardigna" che tramunat sa sea legale a Roma ... est una de sas pagas cosas de bonu chi apat pòtidu fàghere in sos ùrtimos chimbant'annos - assumancu, che a cane de sutamesa, est pius a curtzu pro lìnghere su foddone a sos meres."
"Peruna solidariedade chin su zornaleddu e chin sos teracheddos de "S'Ignava Sardigna", àntzias, isperemus chi lis fetant iscrìere in trasteverinu, pro cuntratu, sos pagos artìculeddos cagados chi lis sunt abbarrados in manos ... (giòmpidu chi de su sardu si nde sunt semper birgonzados - leze de su cuntrapassu ahahahah)"
"...custu zornale est bonu ebbia a ch'imbolare in galera sos innotzentes (ca finas a proa contrària chie si siat est e devet èssere cunsideradu innotzente finas a s'ùrtimu gradu de giudìsciu - pro "S'Ignava" nono, issa ispudat sentèntzias e faghet peta è masellu chin sos dèbbiles tando chi assolvet, semper, sos pius fortes e-i sos pius angazos) e a imprentare sas velinas de sas cuesturas ... No perdet nudda sa Sardigna, àntzias si diat tancare in totu sa veridade nde diat a àere bonu profetu."
...S'Ignava Sardigna, paris chin sa sorrastra "Ugnone" sunt duos trastes de sos pius poderosos, in manu a sos colonialistas e a sos autocolonialistas, pro nch'istrumare sa limba e-i sa cultura nostra. S'àtera àima de timire abberu est s'universidade..."
"... A Brunu Bellomonte lu poniant in fotografia semper a costazu a unu mitra betzu (imbasciada subliminale), pro che cunvìnchere sa zente chi fit romasiza de galera ... ca custos zornaleddos impitant mètidas litzitas, pius pagu lìtzitas e, a bia, de bandidos nòdidos. ..."
"...  Su peus est a pensare chi custu tribàgliu "brutu" lu faghent fàghere a zente nostra a posca de lis àere samunadu bene su cherveddu, pro unu piatigheddu de lentizas, su pius de sas bias ... che a nàrrere: innantis faghèlos isgeunare a longu (chin leges libberticidas fatas a posta pro issaèschere a donz'unu chi s'atrivat a si proare a produire calchi cosa) ... posca addaghi dent èssere caschende pro su fàmine tando lis azis a pòdere fàghere fàghere (e nàrrere) cale si siat cosa. Che a sos militares etotu: sa vida pro sa pàtria ... ANZENA! ..."

Si portino persino le rotative a Roma e tutti gli annessi e connessi, chè di spazzatura in zona ne abbiamo già abbastanza.

Finalmente adesso abbiamo "l'Ugnone Sarda" a spezzare una lancia a favore della nostra terra ed a perorarne le sue giuste ambizioni di riscatto ed emancipazione sociale.
In una "colta" ed "acuta" nota datata 27 luglio 2013 e firmata dal neodirettore del giornalaccio, Anthony Muroni (nato a Perth, Australia, da padre, presumibilmente, di Tresnuraghes) ci viene spiegata finalmente l'origine di tutti i mali della nostra isola.

Su diretore nou de "S'Ugnone Sarda" dae su deghe de làmpadas de su 2013
Su diretore nou de "S'Ugnone Sarda" dae su deghe de làmpadas de su 2013


Il giornalista di origini australiane esordisce scrivendo: 
"Ben venga il dibattito sui sovranismi, gli indipendentismi, gli autonomismi, le ingiustizie di Roma-ladrona e matrigna, lo sfruttamento da parte delle lobby italianiste. Ma se c’è una cosa insopportabile, in noi sardi, è la tendenza ad appiccicare l’etichetta “Sardo è meglio” a tutto quel passa, nasce, vive o cresce sul perimetro terracqueo dell’antica terra di Ichnusa..."
 vi risparmio di citarvi il resto per non crearvi problemi di stomaco, comunque chi "intendesse farsi una cultura" può sempre leggersi la tragica raccolta di elucubrazioni notturne di una pazza notte di messa estate direttamente dal suo blog: http://anthonymuroni.blog.unionesarda.it/2013/07/27/perche-i-sardi-non-sono-migliori-o-peggiori-degli-altri/?replytocom=168#respond

Ora, a parte l'articoletto che sa tanto di temino da ragazzino delle medie infarcito di luoghi comuni e di improbabili "sentito dire", ciò che stupisce di più è il fatto che dal "pezzo" traspare anzittutto una marcatissima dose di autocolonialismo corroborata da un massicio impiego di false verità di stampo neocolonialistico affastellate alla bell'e meglio in modo grossolano e disordinato per costruire un fantastico castello di falsi preconcetti che dovrebbero, alla fine, dimostrare il pseudopostulato noto, purtroppo, a tutti i sardi che abbiano frequentato le scuole elementari italiane, sulla presunta e dogmatica supremazia della cultura italiana sulla cultura de su "connotu". 

Arrampicandosi sugli specchi ed usando pillole di millantate esperienze personali o raccolte qua e là per i monti della Planargia, l'australiano vorrebbe smontare qualunque pretesa resistenziale della "subcultura sardignola" nei confronti dell'imbarbarimento assoluto della cultura della globalizzazione.

Ricordo, in ogni caso, all'arguto tutologo che osa spaziare dalle ultime teorie delle neuroscienze passando per dotti elementi di antropologia applicata per giungere, piuttosto temerariamente ed alquanto acrobaticamente, alla storiografia comparata, che, da che mondo è mondo, tutti popoli degni di tale nome si sono costruiti dei miti che altro non sono che uno spudorato quanto necessario tentativo di ogni etnia di certificare la supremazia della propria cultura e del proprio essere rispetto agli altri popoli; 
ciò accadde per gli ittiti come per gli egiziani, per i greci come per i persiani, per gli indiani come per i romani ed accade oggi per i francesi come per gli inglesi piuttosto che per i tedeschi e soprattutto per gli italiani che hanno costruito, ad hoc, tutta una serie di verità storiche (leggibili nei testi scolastici e non solo) che non corrispondono assolutamente ad una realtà oggettiva ma rappresentano un meschino tentativo di dare sensatezza ad una costruzione fantastica ed abortita qual è quella del concetto di nazione italiana. 

Le grandi balle storiche raccontate nei testi italici, soprattutto il grande imbroglio perpetrato nei confronti della Sardegna con la fusione perfetta e le baggianate antistoriche ed assolutamente mendaci del supposto eroismo delle truppe sarde nelle varie guerre e soprattutto nella prima guerra mondiale, rappresentano pienamente il progetto menzognero e fraudolento portato avanti dal colonizzatore ... non scordiamoci che le orde di ragazzini diciotenni strappati alle poverissime famiglie sarde e mandate in prima linea contro gli austriaci come vera e propria carne da macello, venivano prima storditi con poderose dosi di alcoolici e poi costrette a gettarsi nel corpo a corpo contro le temibili armate austriache con un moschetto puntato alle spalle, nel caso vi fosse stato anche solo il benchè minimo segnale di titubanza all'assalto da parte dei poveracci giovanotti sardi costretti al moto: "sa vida pro sa patria ... anzena". 

Da tutto l'abborracciamento confuso ed infantile dell'articolo si capisce che l'Antony ben poco sa di come effettivamente si siano svolti i principali fatti storici di questa martoriata terra e fa passare il concetto che come popolo soggiogato e da sempre sottomesso, i sardi non possono nemmeno sognare di crearsi una propria mitologia e poter anche solo immaginare di essere un popolo normale, con i propri pregi ed i propri difetti ma, anche, con i propri miti necessari e da tramandare alle future generazioni. 

"L'Ugnone Sarda" e "l'Ignava Sardegna" rappresentano due temibili bracci del dominatore utilizzati da sempre per tenere soggiogato un popolo che niente avrebbe da imparare da una popolazione di villani ed insulsi trufaldini per giunta inoperosi i cui interessi mai e poi mai hanno corrisposto nè tanto meno potranno coincidere in alcun modo con le ambizioni e le prospettive del popolo sardo.

In ultima anàlisi il ragionamento del Mureddu, oltre ad essere scorretto si rivela non assolutamente all'altezza del direttore di un quotidiano che vorrebbe ambire a definirsi sardo; ma è anche fraudolentemente subdolo e fuorviante in quanto, alla pari della questione della richiesta di bilinguismo fatta recentemente da quattro consiglieri del comune di Cagliari: http://www.enricolobina.org/wp/2013/06/20/bilinguismo-a-cagliari-la-lettera-al-sindaco-e-alla-stampa-per-un-dibattito-pubblico/ , vede le cose rovesciate ... nel caso del consiglio comunale di Cagliari la mozione venne bociata con motivazioni del tipo: -Sarebbe una forma di discriminazione nei confronti dei cittadini che non parlano il sardo (sic!) - . 

Sarebbe come dire che la tutela va fatta per le maggioranze, non per le minoranze linguistiche (roba da far accapponare la pelle a chiunque abbia un microgrammo di raziocinio!). Nel caso del Muroni invece l'obiettivo non è tanto lo sciovinismo italiano che tende a pervadere qualunque spazio sardo ma qualche sparuto tentativo di reazione del popolo isolano allo scempio della palese opera di desardizzazione messa in atto dal colonizzatore.



Comunque, caro Anthony Muroni, se per te ciò che accade in Sardegna è così insopportabile non ti rimane altro che prendere il primo aereo per Perth o per Brisbane e tornartene là da dove sei venuto.

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